14 agosto 2020

Salvate il soldato Giank (Fortnite)

Il "Soldatino di plastica" di Fortnite
Durante il lockdown, siamo stati molto grati all'idea di fare avere per Natale la Switch (una consolle giochi) a Lucrezia: in quel periodo ha forzatamente avuto poche interazioni reali con altri bambini, e così almeno si è intrattenuta, giocando on-line con altri suoi coetanei.

Naturalmente non l'abbiamo abbandonata da sola davanti alla Switch, ed anzi quando potevamo giocavamo insieme a lei.

A volte giocando insieme a lei ("prova a fare così, e poi così, ok ci provo io"), altre volte affiancandola letteralmente nel gioco.

Così (per esempio) mi sono creato un profilo su Fortnite (un gioco di combattimento dove la violenza è evidentemente farlocca, e ti puoi trovare a battagliare contro personaggi vestiti da albero di natale, o direttamente contro delle banane viventi), e mi sono trovato così a condividere alcune sue avventure.

Un po' l'ho fatto per amore paterno, un po' per soddisfare il mio vecchio spirito da "video-giocatore" anni 80, che non si è mai veramente sopito.

Unico problema: mentre lei giocava su una modernissima consolle giochi, io utilizzavo il mio glorioso pc di più di 10 anni fa, con prestazioni non esattamente in linea con le attuali necessità di un gamer. Risultato: non facevo tempo a guardarmi attorno che qualcuno aveva buttato fuori dal gioco il mio personaggio, mentre lei invece progrediva velocemente.

I suoi progressi riempivano naturalmente d'orgoglio questo vecchio gamer pelato, ma d'altra parte mesi e mesi di frustranti prestazioni di gioco su PC cominciavano a pesarmi.

Magicamente, un paio di settimane fa mi sono accorto che ne esisteva una versione per telefonino android.

Installato, ho scoperto che le prestazioni del mio telefono mi consentivano sessioni di gioco molto più produttive, addirittura con opzioni al limite dell'antisportivo come il fuoco automatico appena inquadrato nel mirino l'avversario, che mi sembra dia un vantaggio spropositato.

(Il mio vecchio io da videogiocatore mi fa notare come l'antisportività sia un concetto che mi è nato giocando on-line giochi astratti, e che su questi giochi utilizzare un'opzione fornita dallo sviluppatore significhi semplicemente saper giocare, e temo che abbia ragione lui).


Questa nuova condizione ha fatto sì che mi sia nato spontaneo un certo sentimento di rivalsa dopo mesi di gioco insoddisfacente, e che mi sia nata l'insana idea di voler vincere una sessione singola di battaglia reale.

Questo tipo di gioco su Fortnite, prevede che si incontrino 100 giocatori su un'isola, e che si cominci a battagliare finché non ne rimane uno solo.

L'età media dei giocatori temo si attesti sui 40-45 anni meno di me, ma questo non è certamente un dettaglio che mi possa fermare.

Considerando che mi ostino a non utilizzare una opzione fondamentale del gioco, che consiste nel poter erigete muri e costruzioni (immaginate ad esempio, di poter creare un muro tra voi ed un signore che vi stia sparando) l'obiettivo di vincerne anche una sola sessione non è facile, però mi sono fatto onore arrivando spesso secondo, e praticamente sempre tra i primi 10.

Ora, anche se l'obiettivo di vincerne una sessione non è stato raggiunto, diciamo che percepisco come soddisfatto il mio vecchio io giocatore (quello che andava nei bar e nelle sale giochi a video giocare negli anni 80) e posso quindi lasciare il gioco ai giocatori con l'eta giusta.

Salvo che naturalmente per giocare con mia figlia: per quello ci sarò sempre.

Per il resto, diciamo che il soldato Giank è salvo, e può pensare ad altro.
...dopo la prossima partita! 😊

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