27 agosto 2013

In crescendo (I don't wanna grow up)

Il sonno scarseggia così, vista anche la coincidenza del mio compleanno, ne approfitto per condividere con voi un piccolo ricordo (a tema con la ricorrenza), che mi gira per la testa da qualche giorno.
Per leggere questo post, consiglio come sottofondo musicale la canzone citata nel titolo del buon vecchio Tom Waits, della quale (per agevolarvi) trovate un video "Youtube", qui sotto.


Eravamo attorno al 1980, ed il giovanissimo Giank saliva le scale che portavano all'appartamento di Massimo (amichetto di infanzia), insieme a lui.

All'epoca andava per la maggiore un giochino a trasferelli dedicato a Goldrake: comprando un determinato dolciume, si aveva in omaggio un piccolo cartoncino di sfondo, sul quale si potevano applicare a piacimento alcune immagini del cartone animato, simulando battaglie e cose simili. Ci piaceva veramente tanto, e ne avevamo raccolto l'intera collezione.

Salendo quelle scale, raccontavo a Massimo di come avessi risparmiato in uno di questi giochini proprio il trasferello che raffigurava Goldrake, perché avevo in mente di utilizzarlo sulla copertina di un quaderno dell'anno scolastico successivo (sarei stato in seconda media).
Massimo rimase interdetto, e dopo una breve pausa mi spiegò sorridendo che l'anno successivo, Goldrake non mi sarebbe più piaciuto.
Non ne parlammo più, ma la sua affermazione mi colpì moltissimo, e devo dire che ancora oggi mi riempie di stupore.

Per prima cosa, naturalmente, perché ero certissimo che Goldrake mi sarebbe piaciuto ancora l'anno successivo (e giusto per intendersi, l'attuale Giank, fresco fresco quaranteseienne, non solo lo apprezza ancora, ma proprio in questi giorni si sta guardando tutta la serie originale di Gundam in DVD).

Quello che però mi aveva colpito maggiormente, è che Massimo aveva deciso che l'anno successivo sarebbe stato "grande" - scelta che a tutt'oggi, scherzando, dico sempre di non avere ancora fatto.

L'aneddoto, così come lo racconto di solito, sarebbe finito qui: arrivati alla battuta sul fatto che non avrei ancora scelto di crescere (contrariamente a quel mio amico undicenne del 1980), rido della mia somaraggine insieme al mio interlocutore, bevo un sorso di birra, ci si fa un altro paio di risate e poi si passa ad un altro argomento del quale ridere insieme.

Fate conto che abbiamo bevuto insieme questa birra, e che abbiamo persino fatto insieme due risate simpatiche (che ci stanno sempre bene): il finale dell'aneddoto però ora è cambiato.
Perché ora c'è una piccolina con la quale naturalmente gioco, scherzo e rido, che però mi fa vedere in prospettiva tutte le cose che faccio, pensando al futuro, e che mi fa accorgere che sono già cresciuto, senza che me ne fossi mai reso conto o che l'avessi deciso.
Anzi, a dire il vero probabilmente (a modo mio - come un undicenne poteva esserlo) ero già grande persino nel 1980, quando Massimo mi spiegava che sarei cresciuto.

Quindi ora la conclusione dell'aneddoto fa un po' meno ridere, ma racconta di come la crescita (talvolta) non sia una scelta, ma più spesso un percorso lungo il quale si conosce gente, si accumulano storie ed esperienza, e voltandosi indietro ci si scopre diversi, trovandosi magari in qualche modo cresciuti - "grandi" magari - senza averlo per nulla deciso.

Così è successo a me Massimo, caro amico di infanzia.
Goldrake però, mi piace ancora...

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